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ILS 01
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Italian Library Songbook è la nuova collana discografica di Four Flies Records. L’etichetta, specializzata in musiche per l’immagine e l’immaginazione, tramite il suo lavoro di ricerca e di curatela è riuscita a guadagnarsi negli ultimi anni lo status di label di culto, contribuendo alla riscoperta di alcuni tra i migliori compositori italiani. Ora, attraverso questa nuova collana, Four Flies sceglie di costruire un ponte tra il moderno e il contemporaneo: tracce nascoste e outtakes dai cataloghi dei grandi maestri delle soundtrack vengono lucidate e messe a nuovo grazie al lavoro di produttori e songwriter del panorama odierno, dando vita a dei brani inediti, sospesi tra il pop e la club culture – tra balearic, downtempo e organic grooves.
Per questa prima uscita la scelta è ricaduta su un compositore la cui parabola è emblematica rispetto al percorso editoriale di Four Flies: Alessandro Alessandroni. Da sempre identificato come "il fischio" di Ennio Morricone negli spaghetti western di Sergio Leone, in realtà Alessandroni era molto, ma molto altro di più: un polistrumentista e compositore raffinato, in netto anticipo sui tempi. Negli ultimi anni lo si è finalmente capito, e grazie anche al lavoro di Four Flies, che ha contribuito ad ampliare la sua discografia, il suo nome è finalmente balzato in cima alle wanted-list dei collezionisti, ed è entrato nei discorsi degli addetti ai lavori di tutto il mondo. Tra le diverse release è doveroso citare “Afro Discoteca”, un EP di 4 tracce che ha fatto il botto nel giro dei DJ appassionati di cosmic e afro, un disco inciso nel 1978 ma mai pubblicato prima, che è stato letto quasi come una anticipazione della scena club ed elettronica contemporanea.
Alessandroni è un talento che è rimasto a lungo "nascosto", confuso con l'artigianato (pur alto) dell'epoca, ma la cui modernità musicale è stata finalmente rivelata, e il cui suono viene percepito oggi più che mai del tutto in linea con le produzioni e gli ascolti più contemporanei.
Per questo Volume I di Italian Library Songbook si è partiti da una sua colonna sonora poco conosciuta, "Sangue di sbirro", film poliziesco del 1976 di Alfonso Brescia, dove Alessandroni reinterpreta a modo suo il jazz-funk di matrice soul tipico dei film blaxploitation dell’epoca. E il brano scelto, non a caso, si chiama "Philadelphia", la città che proprio in quegli anni stava dando i natali al fenomeno della disco-music, nella sua deriva più mellow.
Il produttore che ha messo le mani su “Philadelphia” è pAd, producer napoletano, già membro di Masoko e GASP!, affiancato dalla songwriter londinese Jessica Duncan. Il risultato è “Do You Wanna Get Close” – lato A di questa release – una perla downtempo, jazz-funk e balearica, che sembra al tempo stesso una fiammata pop-soul, sensuale, sexy, elegante, e un pezzo da club perfetto per attraversare la notte fino alla prossima alba, e sul cui lato B si affianca l’original di Alessandroni.
La produzione di “Do You Wanna Get Close” è stata maniacale anche dal punto di vista tecnico, con il master curato da Fabrizio De Carolis (Reference Mastering), che ha il suo studio in zona Prati, Roma, lì dove si trovava il quartiere della library music romana, frequentato notte e giorno da Alessandroni. Il cut invece lo ha realizzato The Carvery, uno studio londinese che ha tagliato i migliori dischi della scena organic grooves degli ultimi anni (per etichette come Analog Africa, Soundway, Far Out Recordings, ma anche Nu Genea, Ninja Tune, On The Corner, Rush Hour). Il risultato è un 12'' potentissimo, che suona profondo, pieno, rotondo e tridimensionale, e che fa realmente vibrare la traccia.
Anche l'occhio vuole la sua parte, e per illustrare il volto di questa collana è stato chiamato Luca Barcellona, graphic designer e calligrafo, artista che lavora in modo analogico, con pennelli e matite, e che ha pensato di posizionare la collana in chiave letteraria, come fosse appunto un volume pregiato di una casa editrice d'altri tempi.
E questa analogia si riflette nel valore che viene dato a questa musica, alla sensazione del disco come un oggetto prezioso, al ponte che unisce la grande tradizione italiana (la cosiddetta Italian legacy) con la nuova creatività attuale. Un disco prezioso, un 12” che nelle borse dei digger e dei DJ più esigenti non potrà certo mancare.
credits
released November 24, 2021
Jessica Duncan - Nata a Londra e cresciuta fra New York e il Wiltshire, nella musica di Jessica Duncan il pop dalle strutture classiche incontra profonde atmosfere soul, una scrittura consapevole e autentica, e una presenza scenica davvero magnetica.
Alessandro “pAd” La Padula - Producer, dj e polistrumentista con base a Roma, membro fondatore dei Masoko (band seminale dell’underground romano), GASP! (collettivo di improvvisazione jazz-punk) e The Zars (producer duo di house e techno). Ha collaborato tra gli altri con Gazebo, Edoardo Pietrogrande, Walter Weasel, Steve Pepe, Nastro. Dal 2016 è arrangiatore e produttore artistico di Mob Studio.
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My god, what an absolutely incredible Suite. I'll admit, I've struggled to get into Pharoah Sanders due to diving headfirst into some of his most challenging catalogue and that never worked. This is the perfect place to restart. Floating Points is new for me and I can honestly say I've never heard synthesizer music this lush and organic before. the LSO is just perfect. This is one of those albums that any serious music fan needs in their life. The perfect swan song for the great Pharaoh! 5/5 ClassyMusicSnob
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Like so many others, this came like a bolt out of the blue and, even though it's well before payday, I had to have this astonishing album on vinyl to prove it exists. The feel of the tunes makes me feel like the Impressions do, Curtis Mayfield, the big spaces and instinctive horns and stuff drifting in and out. Great grooves and I can see lots of ghosts nodding along to this with big smiles on their faces. At last! Anthony Cottrell
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